Donne e uomini non deludono mai. Sono sempre uguali nei vizi come nelle virtù confermando che le differenze fanno la differenza. Dunque anche questa volta tra gli uni e le altre i conti non tornano. Non nel numero, 8 donne su 23 nel nuovo Governo, non nel ruolo: poche, per lo più ministre senza portafoglio. Scelte con un impegno certosino, nel non intaccare equilibri precostituiti dalla politica e dagli stereotipi, secondo i più dovrebbero essere contente di esserci. Punto. Facciamo allora i conti.

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