«Napoli annaspava nella spazzatura. Era il 2008. Cinicamente, quei pochi turisti che si aggiravano per le strade di partenopee fotografavano i cumuli di rifiuti come un souvenir, mentre il Comune di Napoli affannava, cercando di trovare un testimonial per rilanciare l’immagine della città e pensava a una star internazionale.
Avevo letto il Dictionnaire amoureux de Naples che era uscito in Francia e nei paesi francofoni un anno prima, per le edizioni Plon.