La parola suk, cioè il mercato arabo, rimanda a un luogo di condivisione delle idee in una realtà dove ce ne sono davvero poche

di Donatella Gallone

«Napoli annaspava nella spazzatura. Era il 2008. Cinicamente, quei pochi turisti che si aggiravano per le strade di partenopee fotografavano i cumuli di rifiuti come un souvenir, mentre il Comune di Napoli affannava, cercando di trovare un testimonial per rilanciare  l’immagine della città e pensava a una star internazionale.

Avevo letto il Dictionnaire amoureux de Naples che era uscito in Francia e nei paesi francofoni un anno prima, per le edizioni Plon.

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