In Egitto, dove sebbene istituzionalmente vietata ormai dal 2008, la pratica relativa alle mutilazioni genitali femminili (Fgm) continua a essere largamente diffusa.

In un contesto in cui la valenza attribuita al concetto di verginità trascende i confini dell’etica individuale per addentrarsi nell’insondabile dimensione collettiva di una religiosità esasperata, i dettami della tradizione acquisiscono un’importanza primaria, malgrado la loro incompatibilità con le leggi vigenti.

E’ del resto ciò che avviene in Egitto, dove sebbene istituzionalmente vietata ormai dal 2008, la pratica relativa alle mutilazioni genitali femminili (Fgm) continua a essere largamente diffusa.

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