Per illustrare lo spirito ed i presupposti conoscitivi, in gergo specialistico epistemologici, di questa ricerca, a cui spero alcuni di voi (a magari tutti) sceglierete di dare il vostro apporto esperienziale, attraverso la compilazione del questionario proposto, prendo a prestito “emozioni, espressioni ed emozioni” suggeritemi da una cara amica.
Vite (non degne di essere vissute secondo una frase tristemente nota a livello storico) che desiderano “vita”, che anelano a potersi abbeverare alla fonte dell’energia vitale, che sperano di potersi finalmente “buttare” nel mare delle possibilità, scegliendo anche di farsi male fisicamente (tanto al dolore la disabilità ci ha abituato, e si tratta di una disabilità che non fa sconti, dove la sofferenza, che spesso si trasforma in insofferenza, fisica ed emotiva, diviene ahimè carta fin troppo conosciuta), ma anche emotivamente.