La giornalista curda che non aveva paura di sfidare lo Stato islamico

Pochi giorni fa l’Isis ha comunicato l’uccisione della giornalista trentenne Ruqia Hassan, conosciuta con lo pseudonimo di Nisan Ibrahim. Ruqia cercava di raccontare, con una sottile ironia, il disagio dei civili nei confronti dell’Isis e il senso di oppressione in cui lei e altri cittadini erano costretti a vivere da quando l’Isis aveva trasformato Raqqa nella loro capitale, nel 2013. Poco più di due anni dopo, le atrocità continuano, e sono sempre meno silenziose.

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