Nuove frontiere per la toponomastica femminile

di Pina Arena

Sotto il segno della sottocultura patriarcale le donne non sono ricordate e restano invisibili, nella lingua, nella cultura, nella storia e così pure nella toponomastica: è questo il punto di partenza delle battaglie di Toponomastica femminile. Ora un bel libro offre interessanti elementi di riflessione e apre nuovi orizzonti in questa direzione: l’ha scritto Angelo Campanella, giovane docente agrigentino, raffinato studioso di odomastica, autore versatile di racconti e saggi.

“Toponimi agrigentino-nisseni tra cartografia e tradizione di orale”, a dispetto della densità e della rigorosa acribia scientifica che lo guida, si legge piacevolmente, perché l’odomastica ristudiata da Angelo Campanella è un interessante intreccio di storia linguistica, sociale, politica, culturale, suggerisce molteplici ipotesi o chiavi interpretative intriganti e illuminanti su come eravamo e come siamo, uomini e donne, sui percorsi linguistico-toponomastici che riflettono il divenire della nostra storia.

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