Riflessioni semi-serie per sopravvivere “all’anno del food”.

di Annarita Triarico

Prima vennero gli chef. Il sarcasmo al vetriolo di Gordon Ramsay, capace di far tremare perfino le padelle di Hell’s Kitchen. Le goduriose tentazioni di Nigella, pronte in un lampo – che quasi si cucinano da sé. La faccia da eterno bravo ragazzo di Jamie Oliver, con le sue immancabili camice a quadri. Il “vuoi che muoro?” di Joe Bastianich. Ma anche la patatina di Cracco, che si è beccata il cartellino rosso da parte dei puristi del food.

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