Da Pechino, i politici la guardano con sospetto, la mettono già in guardia a non osare, perché Tsai Ing-wen vuole mantenere la sovranità di Taiwan. E forse anche perché i grigi dirigenti non sono abituati a negoziare con una signora cinese: tra i 25 membri del Politburo del Partito comunista ci sono solo due donne, su poltrone di seconda fila; tra i 205 del Comitato centrale le compagne sono meno del 5%, una percentuale più bassa di cinquant’anni fa, ai tempi di Mao e delle sue poetiche frasi sull’altra metà del cielo.

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