Quando ero incinta della mia prima figlia, all’idea di partorire morivo di paura. Non per la bambina, a dire il vero non ho mai pensato che potesse accaderle qualcosa, sarà stata l’incoscienza della gioventù. No, io ero terrorizzata all’idea del dolore fisico. Il mio allora marito mi diceva, sereno: «Quanto la fai lunga, l’hanno fatto tutte, lo farai anche tu». E io, cupa: «Beh, se è per quello è vero anche che tutti dobbiamo morire, ma non è che siccome lo sai, quando ci sei non ti preoccupi».

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