È opinione abbastanza diffusa che le cure estetiche – in particolare quelle femminili – siano indice di fatuità, di leggerezza, di dipendenza sia dai modelli dominanti di seduzione sia dal giudizio maschile (o femminile), cioè di chi si vuole sedurre. Insomma che ci rendano schiave di un’illibertà che nega la ricerca di un diverso porsi delle donne rispetto a sé e al mondo, come soggetti e non oggetti. Devo dire che sono sempre stata un po’ diffidente rispetto a questi diktat – ma lo sono rispetto ad ogni affermazione perentoria, che non ammette dubbi – tanto più quando mi è accaduto di rendermi conto che esiste un ben preciso canone estetico che vincola anche chi si ribella a quello cosiddetto dominante della bellezza femminile.

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