Partiamo da un dato dell’indagine Istat del 2015 sul fenomeno della violenza contro le donne. Soltanto il 29,6% delle vittime considerano l’aggressione subita come un reato, per le altre il gesto violento è un qualcosa che non si fa, da censurare, ma che non rientra nella percezione della condotta criminale. Certamente il dato, davvero allarmante, si giustifica in parte con la particolare condizione emotiva della vittima, che tende a perdonare e a razionalizzare gesti incompatibili con l’aspettativa di amore riposta nel partner, ma rivela una condizione culturale diffusa di arretratezza sul piano della censura sociale.

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