Ancora un 25 novembre che per molti, e molte, potrà sembrare ridondante di convegni, rassegne, appelli, simboli. C’è chi si chiede se la parola femminicidio abbia allontanato più che sensibilizzato sui temi che riguardano il rispetto, la parità e le relazioni tra uomini e donne; se la parola femminista chiuda l’attenzione a circoli ristretti. In dieci anni il riflettore che accende il 25 novembre ha comunque portato nelle case l’idea che botte in famiglia, molestie, stupri non appartengono alle normali relazioni tra donne e uomini.

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