«A me sembra che l’autore, scrivendo Scende giù per Toledo, abbia compiuto (anche) un atto di estremo coraggio. Non tanto perché ha affrontato dei temi che usiamo chiamare osceni (la parola è però sbagliata perché in realtà osceno non è mai un argomento ma oscena è unicamente un’attitudine della spirito) ma perché si è servito di uno stile e di mezzi che noi oggi non adoperiamo o adoperiamo ben raramente. Si è servito dell’amorosità e dello stile d’acqua». Così scrive Natalia Ginzburg nell’introduzione del romanzo, scritto nel 1975 da Giuseppe Patroni Griffi,  che racconta la vita, triste e lieve al tempo stesso, di Rosalinda Sprint, travestito napoletano alla continua ricerca di amore.

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