«Avevo voglia di raccontare questa realtà, lontano dai miti. Raccontare equivale a mostrare. Tutto. Senza ritegno, senza concessioni né falsi pudori. Alzare il velo». È quello che ha fatto il regista franco-marocchino Nabil Ayouch con Much loved, il suo settimo film, presentato con successo in maggio a Cannes nella Quinzaine des Réalisateurs, che racconta la vita, e nient’altro, di quattro prostitute marocchine a Marrakesh. La brutalità, le violenze, lo squallore, le umiliazioni, ma anche le speranze, le risate, la sorellanza di un gruppo di giovani donne allo stesso tempo prigioniere e libere.

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