Forse, negli infiniti discorsi sulla letteratura (se debba consolare e se debba turbare e se  quella capacità di turbare basta a giustificare testi di scarso valore, e naturalmente viceversa), ne andrebbe fatto uno sul cattivo rapporto che la letteratura stessa, in Italia, ha con i generi. Sempre sospettati di essere infimi in quanto vendibili, sempre considerati minori. Accade, a metà degli anni Zero, con i gialli: nonostante il filone del giallo d'autore,  il medesimo veniva considerato (e forse è ancora così)  “paraletteratura”.

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