So che non sono la sola a chiedermi dove sia finito il nostro trauma. Ne parlavo ieri sera con un amico, ne parlo con altri amici tutti i giorni, e in realtà lo so che il trauma c'è eccome, a dispetto dei titoli quasi trillanti dei giornali, o nella migliore delle ipotesi ineluttabilmente indifferenti, perché quel che andava fatto è stato fatto, questo ci dicono. So che non sono la sola a essere circospetta, a uscire poco e con prudenza: oltretutto queste settimane stanno parlando a quella parte di me che tante volte si è chiesta perché le relazioni di lavoro comportino quasi sempre una complicazione gigantesca che sta nel dover camminare in punta di piedi per non offendere nessuno, e quindi una cosa che si potrebbe dire in modo semplice occorre dirla sghemba e infiorettata, e alla mia età posso pur domandarmi che senso abbia.

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