Non è una questione di empatia, o di empatie, come dicono quelli che ne sanno davvero. Dovrebbe essere una semplice faccenda di provare a capire che gli altri esistono, e non coincidono con quello che che vediamo, o che ci cammina accanto tutti i giorni perché parte della nostra cerchia ristretta. Dunque, molti di voi romani che leggete, e io stessa, siamo stati svegliati di colpo, alle cinque del mattino, da una scossa violentissima e breve di terremoto. In realtà non così violenta, 3.3, ma tale sembrava.

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