"Rammento lo schiaffo ben assestato da mio padre, uomo mitissimo, quando, dopo anni di umiliazioni, ebbe a incontrare in un luogo affollato del centro di Firenze, la mattina successiva all'arresto di Mussolini, 1943, un tale che da lungo tempo gli aveva tolto il saluto e che gli si era fatto incontro sorridendo, anzi togliendosi il cappello. So bene - non ci vuole grande sensibilità morale per saperlo - che il disprezzo verso altrui, macchia anche e diminuisce chi disprezza. Nell'ingiuria c'è sempre un autocompiacimento.

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