La prima è Violetta, che ha scelto di vivere nel paesello, e ricordo bene quando si avvicinava il primo autunno e c'era quel velo di incertezza, per ora raccolgo nocciole, e comincio a preparare le marmellate, e poi, ce la farò? Ce l'ha fatta, con le sue maglie e sciarpe e giacche e tutto quel che di bello si può fare con la lana. Ma penso ora  a Violetta ricordando la paura nei suoi occhi, fra la prima e la seconda scossa di ottobre, e tutto quello che mi disse in quei pochi minuti, in piedi davanti alla nostra automobile, il rumore e il buio e la pioggia fuori, e chi lo dimentica.

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