E' il post numero 51. E non sarà l'ultimo. Perché c'è una cosa che mi piacerebbe sottolineare ancora: questa non è un'ossessione, non è un saltar sul filone che attira l'attenzione (nell'ultima settimana ho declinato diverse apparizioni televisive: non sono la portavoce dei terremotati, sarebbe disonesto: sono le persone che abitano - o non "abitano" perché non hanno case da abitare - i luoghi colpiti a dover parlare, e lo stanno facendo sui social, sui blog, ovunque possano). Il mio, semplicemente, è un richiamo, continuo e, lo ammetto, testardo, su un'emergenza che non è finita, anche se scivola ormai a pagina 20.

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