Del mio voto al referendum ho parlato con la mia famiglia, con i gatti (invero disattenti, ma in questi giorni hanno altro da fare, come sterminare ratti e merli alle prime ore dell'alba), con il dilagante plumbago del giardino. Non ne ho parlato e non ne parlerò in rete, anche se so che il riserbo (che è un mio diritto) verrà interpretato dal fronte del No come "si vergogna di aver votato Sì" e dal fronte del Sì come "non vuole metterci la faccia, codarda".

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