In un libro bello del 1980 e fortunatamente ripubblicato quattro anni fa, L'intervallo perduto, Gillo Dorfles cita un altro studioso, David Martin, a proposito del "between". Ciò che sta in mezzo, ovvero. "Tra, potremmo tradurre". E', in parole davvero povere, lo spazio materiale fra opera d'arte e fruitore: e, sottolinea Dorfles, varia a seconda della natura dell'opera d'arte stessa (una scultura richiede un "in mezzo" più ampio e complesso di un quadro, e la musica - secondo Martin - non andrebbe ascoltata in cuffia perché questo provocherebbe una "atrofia del between".

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