Due parole sul caos o caso Fertility Day. Forse ve ne siete accorti, ma la campagna voluta dal Ministero della Salute si è rivelata un tragicomico fallimento. Con ragione, e per almeno quattro motivi: primo, centrare, come è stato detto, la campagna medesima sul collegamento sessualità-procreazione è un gigantesco passo indietro (si legga, dal Piano Nazionale: "Cosa fare, dunque, di fronte ad una società che ha scortato le donne fuori di casa, aprendo loro le porte nel mondo del lavoro sospingendole, però, verso ruoli maschili, che hanno comportato anche un allontanamento dal desiderio stesso di maternità? La collettività, le istituzioni, il competitivo mondo del lavoro, apprezzano infatti le competenze femminili, ma pretendono comportamenti maschili.

Leggi tutto