Due cose colpiscono, da ultimo. Una crescente attenzione narrativa sugli anni Settanta, più crescente del solito, intendo, e anche fra generazioni che all'epoca non era neanche nate, o vagivano in culla. E una riemersione di personaggi non certo di fiction che serenamente rilasciano interviste su nodi oscurissimi di quel passato. Francesco Pazienza, per esempio. E’ un faccendiere, si diceva di lui. Collaborava con il Sismi. Collaborava con uno dei tanti e insieme pochi nomi tossici di quegli anni, Roberto Calvi, banchiere di Dio, presidente del Banco Ambrosiano, coinvolto nello scandalo delle liste P2, pronto a rivendicare, prima della bancarotta, i favori fatti ai potenti.

Leggi tutto