Il problema di un libro come La fame di Martin Caparròs, che avrò l'onore di intervistare sabato sera a Vicino/Lontano, a Udine,  in occasione del conferimento del Premio Terzani, è che ti indigna, ti coinvolge, ti fa ripetere le stesse domande che l'autore pone come intercalare. Come cazzo riusciamo a vivere. Sapendo queste cose, intende. E qui, certo, arriveranno come sempre quelli che ce l'hanno col buonismo e con la retorica e con la brava gente, e che un giorno, magari, ci spiegheranno cosa significa essere cattivisti, e in concreto a quali pratiche porti, e come cazzo riescono a vivere col cattivismo.

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