Saloni vuoti. Corridoi. Saloni. Porte. Porte. Saloni. Sedie vuote, ampie poltrone, tappeti spessi. Pesanti arazzi. Scale, scalini. Scalini, uno dopo l’altro. Oggetti di vetro, oggetti ancora intatti, bicchieri vuoti. Un bicchiere che cade, tre, due, uno, zero. Pezzi di vetro, lettere. Un film lontano nel tempo, e complesso, e fascinoso, L'anno scorso a Marienbad, si addentra in labirinti dove nessun suono arriva perché i passi sono assorbiti da tappeti pesanti e dove il tempo si incrocia. A Marienbad, si aspettava perché si credeva di avere tempo, e invece il tempo si congelava nel marmo e nei cassetti.

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