Quel che mi colpisce della ricerca Censis (La trasmissione della cultura nell'era digitale-Un'inchiesta sul sapere) realizzata con Treccani, non è il dato, noto, sul basso numero di laureati rispetto alla media europea, né sul basso numero dei lettori, e neppure sulla "deriva elitista" della cultura. E neppure sulla trasmutazione antropologica secondo la quale non si riconosce autorevolezza a chicchessia. Sono cose, temo, note da parecchio. Quel che mi colpisce, al netto delle polemiche sulla metodologia usata (qui Gino Roncaglia, qui Tullio De Mauro), è la classifica.

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