Ho sempre immaginato il mio spirito del Natale - comprensivo di passato, presente e futuro perché siamo in tempi di risparmio - identico a Frank’n’furter, il protagonista di Rocky Horror Picture Show. Dirlo in tempi di gender-fobia è pericoloso, me ne rendo conto, ma l'immaginario è l'immaginario, e uno spirito del Natale di tali fattezze ha molti vantaggi: mette di buon umore e canta bene, e a confronto i trascurabili svantaggi (lustrini seminati sui tappeti, lampade spostate per centrarsele sul viso mentre canta "I'm going home", qualche portacenere rovesciato durante un time-warp preserale) sono poca cosa.

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