di Laura Puppato • Certo che il pensiero va ugualmente a Beirut, ai passeggeri dell’Airbus russo abbattuto nel Sinai, a Siriani e Iracheni, a quanti subiscono i drammi del fondamentalismo nel mondo; e non solo; a tutti coloro che subiscono i conflitti di ogni genere [e ci vorrei includere chi resta travolto, innocente, nel conflitto più ampio della predazione contro la Terra].

È chiaro, però, che l’attentato di Parigi ci tocca direttamente e da vicino in modo particolare: per la stretta vicinanza geografica e culturale e anche per l'impatto delle conseguenze dal punto di vista politico e militare.

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