Atiq Rahimi

Come pietra paziente

"E' centrato su una bellissima donna, meravigliosamente interpretata da Golshifteh Farahani, che si prende cura del marito guerriero, ridotto in stato vegetativo da una pallottola presa in una lite stupida, mentre il paese - potrebbe essere l'Afghanistan, ma non è identificato - è devastato dalla guerra o guerriglia. E' il resoconto di una presa di coscienza e liberazione che la protagonista attua attraverso il suo parlare - finalmente - con lui che non può risponderle. Film bellissimo (anche esteticamente). In qualche review ho letto che è lento ma io non me ne sono accorta". (Francesca)
Un film sulla femminilità negata: in un paese in cui si riconosce l'Afghanistan una giovane donna con due figlie in tenera età assiste in una misera abitazione il marito mujaeddhin, in coma in seguito a uno scontro con un compagno d'armi. La donna deve combattere con la mancanza di denaro e per questo allontana da casa le bambine affidandole a una zia che gestisce una casa di piacere. Da quel momento si sente ancora più libera di confidare al coniuge segreti inconfessabili in precedenza. Quando poi una novità irromperà nella sua vita finirà con il trovare tutto il coraggio.
La 'syngué sabour' nella tradizione popolare afghana è la 'pietra paziente' cioè una pietra magica alla quale è possibile raccontare tutti i segreti, le sofferenze, le difficoltà. La pietra si carica di queste rivelazioni fino a quando si frantuma. Sostenuto dalla straordinaria interpretazione di Golshifteh Farahani (About Elly) questo personaggio è destinato a rimanere a lungo nella memoria degli spettatori. Perché si tratta di un duello tra due corpi. Uno, quello del marito, immobilizzato nel coma e alimentato in modo rudimentale da una flebo artigianale ma ancora capace di provocare sofferenza nell'altro. Una sofferenza che si fa ricordo di umiliazioni subite in quanto donna, essere inferiore a cui non concedere né ascolto né, tantomeno, affetto. 
Un corpo costantemente coperto che però progressivamente acquista luminosità a partire dal volto grazie a un processo di autoanalisi liberatoria. Un processo che verrà accelerato da un incontro capace di mostrare alla protagonista un aspetto diverso della realtà che non aveva mai potuto sperimentare in precedenza. Un incontro che le permette di rivelare a se stessa una femminilità fino ad allora implosa se non negata. Come la nega quel burqa che quando esce di casa, grazie a un solo gesto divenuto forzosa abitudine la separa dal mondo.
Il titolo originale è "The Patience Stone - Syngué Sabour". Il regista è afghano, l'attrice iraniana e la lingua il farsi (cioè non precisamente l'arabo, ma la lingua che si parla in Iran e in parte dell'Afghanistan); si trova in farsi con i sottotitoli in francese, ma ora è disponibile anche in italiano, si può acquistare in versione digitale online

Tipologia di Film: Drammatici‎ ed epici

Film diretto da: Atiq Rahimi

Anno di uscita nelle sale: 2012

Argomenti Trattati: Condizione della donna nel mondo - Storie di donne