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- Categoria: Accordo di azione comune
- Pubblicato: 24 Gennaio 2014
Il 22 gennaio sera, quando ancora in pochi avevano letto il testo della proposta presentata alla Camera da PD e FI, ai quali si è aggiunta anche la firma del NCD, è stata data notizia che le liste bloccate sarebbero state al 50e50 e alternate per genere.
Ma non è così: il limite di due candidati dello stesso genere consecutivi, in realtà, penalizza le donne in maniera tale da far dubitare che possa essere mantenuta nel prossimo Parlamento l’attuale percentuale di donne.
L’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria chiede innanzitutto che l’informazione sulle norme antidiscriminatorie sia completa e corretta.
E che la Commissione Affari costituzionali, tra le tante criticità della proposta con cui ci si dovrà confrontare in sede di dibattito, non trascuri questo aspetto e preveda, se liste bloccate devono essere, liste alternate per genere.
Le donne e il paese meritano la democrazia paritaria: non ci sono più scuse per disattendere un diritto costituzionale finora trascurato.
Più dettagli per la comprensione della legge, a questo post.