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- Categoria: Rete delle reti Info
- Pubblicato: 06 Febbraio 2014
Oggi la viceministra del Lavoro e Politiche sociali, con delega alle Pari Opportunità (essendoci negato un Ministero dedicato, ahimé)), Cecilia Guerra introdurrà l'incontro "La speranza ferita" (h. 10, presso Dipartimento per le Pari Opportunità, sugli aspetti culturali su cui persistono le Mutilazioni Genitali Femminili e gli interventi possibili di prevenzione. Il 20 dicembre 2012 l'ONU aveva unanimamente approvato la Risoluzione di messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili, esortando tutti gli Stati a intraprendere tutte le misure necessarie, inclusa la promulgazione e il rafforzamento delle legislazioni che proibiscono le MGF, per proteggere donne e bambine da questa terribile forma di violenza, atrioce e invalidante. Serve ancora un lungo lavoro per prevenire, porre fine all'impunità, informare ed educare. Ecco cosa chiede Waris Dirie, che questa violenza l'ha subita ed è oggi, in Europa e in tutto il mondo, uno dei principali riferimenti per la lotta alla violenza contro le donne:
Ma in effetti, cosa facciamo in Italia? La legge prevede, dal 2006, che il Dipartimento per le Pari Opportunità promuova e sostenga il coordinamento delle attività svolte dai Ministeri competenti (Salute, Istruzione, Esteri). Quali? Nel dicembre 2012 è stata approvata una Intesa concernente il sistema di interventi da sviluppare per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno, finanziata con oltre 3 milioni di euro e destinata alle Regioni dal Dipartimento per le Pari Opportunità. Ma di cosa si faccia davvero si sa ben poco. Esiste un telefono "contro le mutilazioni genitali" - l'800 300 558, ma.. avete mai fatto la prova? il più delle volte suona a vuoto. Una volta abbiamo avuto risposta.. e ci è stato chiesto "nome e cognome", con la domanda: "ha da fare una denuncia? Questo è un telefono per fare denunce". No, non ci è sembrato molto efficace.
Eppure il rischio di questa tragedia non è remoto: sono sempre di più le bambine e le donne mutilate anche in Occidente: una ogni 11 secondi, nel mondo:
E' questo il ritmo con cui questa pratica immonda viene inflitta alle donne, non solo in Africa e in Medio Oriente. Si calcola che in Europa ci siano più di 500mila bambine e donne (35mila solo in Italia) già sottoposte all'asportazione della clitoride o peggio ancora all'infibulazione (pratica in un cui i genitali esterni vengono cuciti rendendo molto doloroso qualsiasi rapporto sessuale e pericoloso il parto). A Londra, per esempio, in 3 anni le vittime (note) di MGF sono state più di 2mila. La Gran Bretagna in alcuni casi è diventata una meta europea per famiglie di origine straniera immigrate che vogliono imporre alle figlie la clitoridectomia. Come mai? perché, mentre in Francia ci sono state più 100 persone condannate (anche a 13 anni di prigione) per aver mutilato delle bambine, in Gran Bretagna NON c'è mai stato un singolo processo nonostante molte decine di casi siano stati denunciati.
Questo argomento diventi una battaglia delle donne e di tutt*: ma non solo il 6 febbraio, ogni giorno.