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- Categoria: Rete delle reti Info
- Pubblicato: 02 Gennaio 2014
Dopo la raffica di auguri, abbiamo scritto su fb, "un po' di silenzio, e anche un po' di meditazione". Questo post di inizio anno è certamente di augurio: di rinascite e di gioia; nello stesso tempo... tutt* siamo pien* di ferite e non ci aspettiamo troppo.
Ma se i cuori sono pieni di crepe, che riflettono se stesse in nuove rughe: riempiamole d'oro.
Come fanno i restauratori di kintsugi: pratica nata dalla coscienza che l'imperfezione e ogni ferita possono far scaturire una ancora maggiore perfezione, estetica e interiore.
Per noi è anche l'occasione di dire quanto siamo vicine a chi combatte le proprie lotte quotidiane. E in questo inizio d'anno un pensiero particolare va a chi sente il peso di mille fatiche o di dolori troppo recenti: a chi da poco ha perso qualcuno, ad esempio.
Che possiamo sentirci unit* in un grande abbraccio e nella determinazione a farcela, sempre. L'idea di porgervi un augurio kintsugi ce l'ha suggerita un post trovato sulla Rivista Intelligente. E' un post così bello e perfetto che la cosa migliore è riproporvelo qui, integralmente:
"Stavo rassettando la cucina cercando di non pensare a niente. Per strada qualcuno suonava un flauto; una di quelle melodie che è meglio non sentire quando è notte e si è soli. Il dolore si è insinuato nel mio petto, così vigoroso che respiravo appena. La zuccheriera di porcellana è finita sul pavimento, scheggiandosi in molti pezzi. «Oh no, la zuccheriera di nozze!» ho strillato tremante, poi la voce mi si è rotta in un pianto.
In fondo alla via una ragazza giapponese ha da poco aperto una bottega. Riparazioni di vasellame: la bellezza nel difetto, dice l'insegna. L'indomani, dopo una notte insonne, ho bussato.
Saiko mi ha aperto con gli occhi sereni e ha cominciato a saldare fra loro i frammenti, lasciando colare, lungo le crepe, l’oro liquido.
«Ma si vedrà che è rotto!» le ho detto.
Mi vergognavo delle ferite, dell’integrità perduta della porcellana. Pensavo: se è rotto è colpa di qualcuno.
Saiko mi ha carezzato la mano e ho avuto la sensazione che mi conoscesse profondamente.
«La vita è integrità e rottura insieme» mi ha sussurrato in maniera così dolce che sembrava stesse cantando. «La tua zuccheriera ora ha una storia ed è più bella. Il dolore ti insegna che sei viva, il solco che lascia deve essere valorizzato». Rigiro la mia nuova zuccheriera tra le dita, impreziosita dalle nervature in oro che formano un intreccio irripetibile, ed è incantevole". Fonte: il dolore si ripara con l'oro.
Caldi e sinceri auguri per un anno bellissimo
La rete delle reti