Per ogni personaggio di sesso femminile, nei film cosiddetti “per famiglie”, ce ne sono tre di sesso maschile. Nelle scene dove è presente una folla, le donne ne fanno parte al 17%. Solo poco più del 10% dei film hanno un cast bilanciato. I personaggi di sesso femminile che parlano sono il 30,8%. In compenso, il 26,2% finiscono parzialmente nude contro il 9,4% degli attori e la percentuale di adolescenti spogliate è aumentata del 32,5% dal 2007 al 2012.

Aggiungete l’ipersessualizzazione dei personaggi femminili, persino nei film “per tutti”, e la loro costante mancanza di occupazione e aspirazioni, e avete il quadro.” dice Geena Davis, che dirige l’Institute on Gender in Media (Istituto sul genere nei media) di cui vi ho parlato proprio nel dicembre dell’anno scorso.

http://lunanuvola.wordpress.com/2012/12/01/disperse-in-azione-e-sullo-schermo/

Geena ha un piccolo progetto al proposito, una semplice proposta in due punti a chi lavora nel settore.

Passo Uno – Prendete il progetto su cui state già lavorando e cambiate i nomi di un gruppo di personaggi da maschili a femminili. Con un tratto di penna avete creato alcuni personaggi femminili colorati e non stereotipati, personaggi che possono diventare persino più interessanti ora che il loro genere è cambiato: e se l’idraulico, il pilota, il capo cantiere è una donna? E se l’autista del taxi o il politico che fa intrighi è una donna? Se entrambi i poliziotti che arrivano sulla scena del delitto sono donne? Vedete che non è così difficile.

Passo Due – Quando descrivete una scena con una folla, scrivete nella sceneggiatura: “Si raduna una folla, la cui metà è femminile.” Può sembrarvi strambo, ma vi giuro che se non lo fate la folla sullo schermo finirà per essere composta da donne al 17%. Forse quelli che devono pubblicizzare la pellicola pensano che le donne non si radunino, non lo so.

Percentuale relativa al genere dei personaggi che, nei film per famiglie, indossano indumenti sexy.

Ma così è fatta. Avete rapidamente e con facilità aumentato la presenza femminile nel vostro progetto senza cambiare una battuta di dialogo. Cambiare quel che la gente vede ha il potenziale di cambiare per chi la gente vota, chi la gente assume, e cosa la gente aspira ad essere. Noi possiamo – e lavoriamo per farlo – raccontare più storie di donne, ascoltare più voci di donne e creare personaggi femminili più sfaccettati e cercare di cambiare il 5 contro 1 della percentuale di uomini/donne dietro la macchina da presa. Considerate questo, però: in tutti i settori della società che ancora presentano una vasta disparità di genere, quanto ci vorrà per correggerla? Non possiamo schioccare le dita e avere metà donne al Parlamento. Ma c’è una categoria in cui la rappresentazione sottostimata delle donne può essere corretta domani: sullo schermo. Nel tempo che ci vuole per girare un film o allestire uno show televisivo, noi possiamo cambiare la visione che abbiamo del futuro.” Maria G. Di Rienzo

Se volete saperne di più:

http://www.seejane.org

http://www.nyfa.edu/film-school-blog/gender-inequality-in-film/

http://blogs.indiewire.com/womenandhollywood/

Leggi tutto... http://lunanuvola.wordpress.com/2013/12/14/semplice-semplice/