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- Categoria: Giovanna Cosenza
- Pubblicato: 18 Novembre 2013
Da qualche giorno è partita la campagna di Intervita contro la violenza sulle donne, quest’anno curata da cOOkiesADV. Noto con soddisfazione il cambiamento radicale di Intervita: dalla campagna «Stai zitta, cretina» del 2011 a oggi, siamo in un altro mondo. Il focus sugli uomini, peraltro, accomunava già l’anno scorso diverse iniziative organizzate per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre (vedi: Violenza sulle donne: finalmente ne parlano anche gi uomini). La differenza fondamentale della campagna
di cOOkiesADV – mi pare – è che è stata pensata come un impegno a lungo termine, un processo che va oltre l’occasione del 25 novembre, che coinvolge molti media e prevede diverse azioni, nella consapevolezza di quanto sia vasto e difficile il lavoro culturale da fare su questo tema.
Qualche esempio: per ora sono stati coinvolti diversi attori italiani come testimonial – un po’ come ha già fatto Noino.org – ma il 21 novembre alle 11 presso la Casa del cinema Intervita presenterà a Roma la prima indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne in Italia. A Milano, inoltre, il 22 novembre ci sarà l’inaugurazione di «Siamo Pari», una rassegna cinematografica “per donne non rassegnate” (Teatro Litta, corso Magenta 24, alle ore 19). Altre iniziative seguiranno per tutto il 2014.
Queste sono alcune immagini della campagna (clic per ingrandire):
Questo è lo spot:
Questo è il “rationale” della campagna, i pensieri che l’hanno ispirata:
Archiviato in:comunicazione sociale Tagged: 25 novembre, comunicazione sociale, CookiesADV, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Massimo Guastini«In rete si possono trovare centinaia di campagne che rappresentano, direttamente o simbolicamente, varie forme di violenza perpetrate (e perpetuate) ai danni delle donne.
Ma dietro questi atti di solito ci sono uomini. Possiamo fare nuove leggi, possiamo inasprire le pene, ma non elimineremo questa piaga senza una maggiore partecipazione degli uomini e un cambiamento culturale al quale gli uomini stessi devono contribuire.
Contro la violenza sulle donne ci servono altri uomini. È un appello qualitativo prima ancora che quantitativo. Ci servono uomini capaci di alzare una mano per e non sulle donne.
I primi a raccogliere il nostro appello “contro la violenza sulle donne ci servono altri uomini” vengono dal cinema. “Io Donna” di sabato 16 novembre dedica alcune pagine a questa risposta. E sappiamo che altri sono pronti a rispondere. Personaggi illustri e illustri sconosciuti.
Ci servono altri uomini. Non è solo un appello quantitativo. Ci servono uomini capaci di impegnarsi al punto di guardare dentro se stessi.
Al punto di capire che in una società che si trascina un pesante fardello patriarcale, non basta non picchiare una donna per essere migliori. Occorre prendere consapevolezza del contesto “a misura di maschio” in cui si è cresciuti, e fare uno sforzo, piccolo o grande che sia, per prenderne le distanze.
Perché è così importante il contesto? Perché una certa tolleranza nei confronti anche solo della prevaricazione dell’uomo sulla donna, funziona inevitabilmente come ossigeno per i singoli atti di violenza. E sono infiniti i modi i cui tutti i giorni le donne italiane sono prevaricate.
Solo cambiando il contesto culturale si toglie quell’ossigeno. Il film e i soggetti stampa della campagna realizzata da cOOkies per Intervita sono il primo passo di molti altri che seguiranno.
Non si cambia un contesto culturale in una settimana. “Quello che ci ha convinti a lavorare per Intervita è stata proprio la promessa di un impegno di lungo termine su questa battaglia culturale”.
Un ringraziamento a Fabio Lovino per scatti e riprese, e a Luca Berardinelli per il montaggio del video. (Andrea Baldelli, Roberto D’agostin e Massimo Guastini)
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