Nascere femmina, in tante parti del mondo, è una disgrazia o una maledizione ma quando, in Iran nel 1990, Pegah viene alla luce, suo padre è felice. Stringe forte al petto sua figlia e promette che non permetterà mai che qualcuno possa farle del male, umiliando la sua dignità o imbrigliando la sua libertà.

A Teheran, purtroppo, l’aria che si respira quando Pegah è ancora una bambina non è delle migliori,

lo racconta lei stessa nel suo romanzo “La notte sopra Teheran” (ed.

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