20 anni dalla morte di Serafina Battaglia
Battaglia di nome e di fatto. Nome paradisiaco e cognome di guerra.
E Battaglia, alla guerra va. Sarebbe perdente. Ma vince, come un’amazzone, come una diavolessa, con quegli occhi di carbone, nera ma bella, bella perché nera. È una Sharazade palermitana, Serafina la battagliera, che non ha più nulla da perdere da quando ha perso i figli. È vedova d’un mafioso, voleva vendetta, ma il primogenito è stato sconfitto e ucciso, il secondo che non aveva alzato un dito gliel’hanno eliminato lo stesso.