Questa testimonianza collettiva nasce da una delle ultime puntate della mia MindLetter su Substack in cui riflettevo su una intervista che mi è stata fatta qualche anno fa su Marie Claire. Il tema era la autoindulgenza ma con un taglio per me particolare, diverso da quello che sono solita trattare: la bellezza ma non quella dell’anima, bensì quella del corpo. Cosa faccio, mi si chiedeva, di fronte alle mie imperfezioni, le accetto o cerco di cancellare o trasformarle?
Da lì ho iniziato a chiedermi se, in un mondo che chiede di essere competitivi, nascondere le imperfezioni possa aiutare, soprattutto le donne che vengono messe sotto alla lente di ingrandimento e buttate via quando non rispondono più ai canoni di mercato, mentre nessuno ha da ridire quando un uomo porta male i suoi anni.