Paola Clemente sgobbava sette giorni su sette per due euro l’ora, sotto la schiavitù del caporalato.
Come una Nedda cresciuta, un Rosso Malpelo al femminile. Sud verghiano, naturalista e spietato, di oltre cent’anni fa. Invece siamo nel 2015. E Paola Clemente era italiana. Non un’immigrata. Ma proviamo a sentirla mormorare, mentre s’ammazza letteralmente di fatica, “che è quest’Italia?”. Sgobbava sette giorni su sette per due euro l’ora, sotto la schiavitù del caporalato. Alla fine è scoppiata, ma nelle fotografie lei, col suo nome da pontefice, riusciva ancora a sorridere.