Fino all’altro ieri non la conoscevamo. Questo Mediterraneo così piccolo e contemporaneamente distante è la perfetta icona dei nostri tempi terribili.
Shirin Abu Aqleh era una punta di diamante di Al-Jazeera. Una reporter sempre sul campo: giubbotto antiproiettile e volto scoperto. Raccontare la Palestina, in Palestina, significa rischiare la vita. Lei lo sapeva. E insisteva.
Colpiscono, dalle testimonianze raccolte – quasi tutte in lingua araba – alcune somiglianze con la vicenda di Anna Politkovskaja. Entrambe giornaliste, pressoché coetanee (51 anni la palestinese, 48 la russa), legatissime alla loro terra, apostole d’una pace militante, senza sconti.