Nella storia ormai sono entrate loro, le canottiere Federica Cesarini e Valentina Rodini. Brave, bravissime, determinate e soprattutto giovani. Giovani nel loro entusiasmo, a mezzo fra incredulità e conquista, perché ormai possono tutto e per pochi istanti: vale giocarseli, il balzo liberatorio nel fiume come la schienata sul green di Wimbledon di Ons Jabeur – un tuffo pure quello -. Ed è apoteosi di corpi, braccia a snodo, coscione stravaccate e chissenefrega.
Non più donne, non solo donne, ma donne interamente, e dietro c’è il lavoro la fatica la disciplina e la fame.