L’aveva scritto Sergio González Rodríguez già vent’anni fa: «Da giornalista indagavo sugli omicidi di donne a Ciudad Juárez — le prime inchieste per le quali è diventato celebre anche all’estero, e per le quali ha rischiato la vita — e in più di un articolo ho avvertito che se questa impunità non fosse stata contenuta, si sarebbe estesa al Paese intero». Così è stato, sotto i suoi occhi attenti e impotenti: non c’è una ragione geografica o culturale per spiegare tanta violenza, sottolinea, il motivo sta principalmente nella mancanza di conseguenze.

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