Il corpo – femminile o maschile, reale o rappresentato, brutto o bello – divide.  La copertura delle statue dei Musei Capitolini per «non offendere» il presidente iraniano Hassan Rouhani, nel 2016 oltre a esacerbare l’idea del conflitto tra culture, fa riscopire echi di periodi oscurantisti della storia, la nostra. Un campo di battaglia che si gioca sulla nostra pelle, o sul marmo, e che in questo caso ha fatto apparire il Belpaese come «bigotto» e ha attirato risolini e colpi di gomito di straniera origine.

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