A volte la gente pensa che noi anziani, in virtù di questo corpo decadente e di questa mente che confonde pensieri e ricordi, non possiamo più provare sentimenti profondi; guardano ai nostri affetti con sufficienza, parlano d’amore con parole come «simpatia per qualcuno» o di desiderio di compagnia. Come se non bastasse già il flagello del nostro fisico, di questa pelle che ti sorprende ogni volta che ti guardi allo specchio sicura di vedere l’immagine che hai dentro e invece ti ritrovi un volto che non riconosci.

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