Mi auguro che sia solo una parte minoritaria del vasto mondo femminista quella che si riconosce nel recente appello italiano contro la pratica della maternità surrogata, più conosciuta con la formula, decisamente spregiativa, di «utero in affitto». Questo appello italiano, firmato dal movimento «Se non ora quando», segue di qualche tempo uno analogo francese, ugualmente sconcertante sia per l’opinabilità dei presupposti morali e filosofici spacciati per verità eterne e incontestabili, sia per le misure giuridiche che vengono invocate.

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