L’umano medio — giornalista o persona normale — è più o meno segretamente, perversamente affascinato dalla vita dei Masters of the Universe (così li chiamava Tom Wolfe nel Falò delle vanità), o, detto in maniera modernella, dell’Overclass: il meno dell’1% di élite globale fatta di banchieri, hedge fund manager, eccetera per cui Manhattan resta la capitale del mondo.    L’umana media a volte si chiede se vorrebbe essere come le loro consorti; pensando «beate loro, hanno tutto e non fanno niente».

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