La scorsa estate, a Motta Visconti, il trentunenne Carlo Lissi sgozza la moglie e i due figlioletti. Inscena in casa una rapina, si fa la doccia, esce per vedere la partita dei Mondiali al bar con gli amici. Le indagini chiariscono subito che non c’è nessun ladro, l’assassino è lui. Ai magistrati racconterà che si era innamorato di un’altra donna, voleva sentirsi libero dai legami familiari.

Qualche giorno fa il suo difensore ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato.

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