«Io so di non sapere»: l’umiltà di Socrate nell’era di Internet è passata di moda. Secondo un nuovo studio realizzato dai ricercatori dell’Università di Yale, l’uso abituale di Internet per ottenere qualsiasi informazione fa sì che ci si senta più intelligenti di quanto non lo si è in realtà. La ricerca, pubblicata dal Journal of Experimental Psychology: General, dimostra che la pratica della ricerca online è responsabile della sopravvalutazione del proprio sapere.

«Internet permette di dare una risposta a qualsiasi domanda, ma proprio l’accesso a questa conoscenza illimitata porta a confondere ciò che sappiamo con la fonte stessa della conoscenza», afferma Matthew Fisher, a capo dello studio che ha previsto nove esperimenti, ciascuno dei quali ha coinvolto dalle 150 a 300 persone divise in due gruppi, uno solo dei quali connesso a Internet.

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