Quando Theo, il fratello di Vincent van Gogh, battezzò il suo primogenito «Vincent» il pittore scrisse alla madre, con umiltà, che avrebbe preferito che il bimbo ricevesse il nome del nonno, «al quale penso così spesso». Così per celebrare l’evento della nascita di suo nipote, Van Gogh scrisse di aver «cominciato subito a dipingere un quadro per lui, da appendere nella sua camera da letto. Grandi rami di mandorlo in fiore, bianco sul cielo azzurro». Quel quadro è uno dei più famosi dell’artista ed è quello che, al museo Van Gogh di Amsterdam, raccoglie — ipnotizza — folle grandi come quelle che si accalcano davanti ai girasoli.

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