L’emancipazione femminile passa attraverso diritti faticosamente riconosciuti parametrati su standard maschili: parità salariale, diritto di voto, stesse possibilità di accesso ai posti di lavoro, uguale diritto allo studio, aiuti sociali per favorire la conciliazione del tempo famiglia-lavoro. L’emancipazione femminile è una questione legislativa, ma non solo. È anche una questione di testa: la donna emancipata si è liberata dai cliché che, duri a morire, ronzano ancora nella testa di molte.

Una donna emancipata non associa al rifiuto di un uomo la domanda «sono forse troppo brutta?».

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